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Il disagio sociale può ridurre la risposta a vaccini Covid

Psichiatria Redazione DottNet | 01/06/2022 14:06

Calo del 7-10% se si vive in contesti poco coesi o si è soli

La solitudine e la scarsa coesione sociale possono influire negativamente sulla risposta ai vaccini contro Covid-19. A dirlo è uno studio dell'Università di Limerick pubblicato su Brain, Behavior and Immunity.  Utilizzando i dati di oltre 600 persone che a marzo 2021 avevano ricevuto la prima dose, i ricercatori hanno scoperto che coloro che vivevano in un contesto sociale che percepivano meno favorevole (perché si sentivano meno legati al loro quartiere, avevano una minore fiducia nei vicini o provavano scarsa affinità nei loro confronti) avevano un livello di anticorpi più basso di circa il 10% rispetto a coloro che riferivano una maggiore coesione sociale. Queste persone tendevano anche a dichiararsi più sole, condizione che a sua volta riduceva ulteriormente del 7% la risposta anticorpale.

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  Per i ricercatori questi risultati evidenziano l'importanza della coesione sociale per affrontare situazioni difficili come la pandemia. "Durante il lockdown, la sensazione di stare insieme, di sentirsi uniti, era un mantra. Abbiamo assistito ai cori dalle finestre, agli applausi dai balconi agli operatori sanitari. Tutto questo ha aumentato la coesione sociale e la fiducia negli altri ma non per tutti e non a lungo". Nei corso dei mesi, infatti, le restrizioni hanno causato una diminuzione delle interazioni e un aumento del rischio di solitudine per molti.  Gli autori dello studio ricordano che la solitudine è "un fattore di rischio consolidato per diverse condizioni di salute.  Pertanto, questo studio si aggiunge al crescente corpo di prove che collegano la solitudine alla cattiva salute".

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